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Nuovo studio clinico per migliorare la qualità della vita

© Moshehar, Pixabay
Grazie alle prognosi molto buone, il trattamento dei tumori germinali maligni si concentra oggi sulla qualità della sopravvivenza. La ricerca si concentra sulla riduzione degli effetti collaterali della chemioterapia, senza tuttavia comprometterne l’efficacia.

Il Gruppo d’Oncologia Pediatrica Svizzera (SPOG) consente a bambini e adolescenti in Svizzera affetti da un tumore maligno delle cellule germinali extracranico di accedere a un nuovo studio clinico condotto in diversi Paesi. L’obiettivo dello studio clinico «MAKEI V» è di mantenere il buon tasso di sopravvivenza raggiunto con la terapia standard precedente e allo stesso tempo di ridurre gli effetti collaterali, modificando parzialmente il trattamento, per esempio per preservare l’udito ed evitare gravi danni ai reni.

I tumori delle cellule germinali hanno origine nelle prime fasi dello sviluppo umano e possono essere maligni. Possono colpire nell’infanzia, nell’adolescenza e nella giovinezza. A seconda dell’età in cui sono diagnosticati, i tumori possono essere molto diversi in termini di localizzazione primaria, diagnosi accurata e risposta al trattamento. Lo studio clinico in questione si concentra sui casi di tumori maligni delle cellule germinali localizzati al di fuori del cranio.

Con l’introduzione, negli anni ‘70, di combinazioni chemioterapiche a base di cisplatino, la prognosi complessiva nei bambini è migliorata drasticamente. Il cisplatino è perciò da decenni il principio attivo principale nel trattamento dei tumori maligni delle cellule germinali. Tale medicamento è tuttavia associato a effetti collaterali potenzialmente gravi e duraturi, che possono avere un impatto negativo notevole sulla qualità della vita dopo la malattia, specialmente in pazienti giovani.

È stato dimostrato che il carboplatino provoca nel complesso meno effetti collaterali indesiderati rispetto al cisplatino. L’interesse è rivolto in particolare ai potenziali danni alla funzionalità renale e all’udito.

Inoltre, lo studio clinico indaga se è possibile trovare nel sangue i cosiddetti microRNA come marcatori tumorali, che aiutano a monitorare la risposta del tumore al trattamento. Questi marcatori tumorali potrebbero anche essere successivamente utilizzati nel follow-up per individuare tempestivamente una recidiva.

Si ritiene che il carboplatino sia efficace quanto il cisplatino. Ciò non è stato però finora studiato e dimostrato in confronto diretto nel trattamento di bambini con tumori maligni delle cellule germinali. Mediante il confronto tra cisplatino e carboplatino, lo studio clinico MAKEI V intende ora verificare se l’utilizzo di carboplatino consente di conseguire tassi di sopravvivenza ugualmente buoni in presenza di un minor numero di effetti collaterali rispetto alla precedente terapia con cisplatino.

Ulteriori informazioni sullo studio clinico MAKEI V.

"Con l’aiuto di questo studio clinico, in futuro speriamo di migliorare la terapia per bambini e adolescenti con tumori maligni delle cellule germinali e di ridurre il rischio di danni all’udito e ai reni."

Dott.ssa med. Sabine Kroiss
Responsabile dello studio clinico in Svizzera e medica caposervizio presso l’ospedale pediatrico universitario di Zurigo
Pubblicato 25.04.2023
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